MADONNA DI BUTTERITO

(Storia)

Nell’anno 726, l’imperatore bizantino Leone III Isaurico ordino’ una feroce distruzione delle immagini sacre di Gesu’ e della Madonna.

I monaci di San Basilio cercarono di salvare il piu’ possiblie le immagini sacre trafugandole dall’oriente in occidente e nascondendole per lo piu’ in grotte ben sicure.  Gli stessi monaci vivevano nasconsti continuando a venerare le immagini recate dall’oriente e al tempo stesso realizzandone altre con le stesse tecniche e i medesimi stili. 

I monaci che vennero a Ceglie trovarono rifugio nelle grotte che si trovavano lungo la via per Valenzano dove ora si trova is Cimitero.  Qui I monaci devono aver dipinta l’immagine bizantian che veneriamo noi oggi col nome di Madonna di Buterrito.

Quando nel secolo IX cesso’ la distruzione delle immagini sacre (iconoclastia), I monaci lasciarono I loro rifugi nascosti e si stabilirono in monastery all’aperto.  Le immagini sacre (icone) che avevano portato  con se dall’oriente le portarono nei monastery; quelle invece che avevano dipinte sulle pareti rocciose delle grotte non poterono essere trasportate e restarono a testimoniare che anche quei luoghi una volta furono luoghi di preghiera, luoghi di refugio per decennia di intere comunita’ di monaci.

Buterrito e’ la contrada dove si trova attualmente il cimitero.  I Cimiteri lontani dale chiese si construirono nel secolo seorso e nel nostro Cimitero fu costruita anche l’ attuale Cappella nella quale fu collocate l’immagine della Madonna staccato in blocco dalla grotto sottostante. 

La leggenda vuole che alcuni giovani discesi per gioco in una delle tante grotte esistenti sotto il Casale di Buterrito furono subito attratti dalla figura di una Madonna dipinta sulla parete calcarea.  La notizia del ritrovamento si diffuse tra la popolazione cegliese che, intravedendo il miracolo, promise una fede ed una devozione eternal all’immagine sacra di Buterrito.  Da allora “una inestiguiblie lampada votive arse nel sacro delubro cegliese”.

Il culto continuo’ ad essere celebrato all’interno della grotto stessa per lungo tempo ma in seguito, per rendere piu agevole alla popolazione il culto della Madonna, si tolse il dipinto dalla parete e lo si espose in una cappella costruita all’uopo sorpra la grotto nei pressi del vecchio tratturo che univa Ceglie del Campo a Valenzano.  Infatti, I primi festeggiamenti solenni dellla Madonna di Buterrito si celebravano il 10 settembre.  Piu’ tardi, la datat della festa fu spostata alla terza domenica di ottobre perche’ I contadini cegliesi erano impegnati nella raccolta delle mandorle in settembre.

Di anno in anno, la solennita’ dei festeggiamenti ando’ crescendo.  L’ideazione del “Carro Trinfale” divenne realta’ nel 1860, il quale sarebbe servitor a trasportatre in Trionfo la Madonna dalla chiesa di Buterrito alla chiesa S. Maria del Campo al centro del paese.  Nel carro, riccamente adornato di fregi e fiori, prende posto in un primo reparto un’intera banda musicale che suona durante la processione e nel second reparto un’edicolo terminale in cui viene collocate la statua della Vergine in posizione che ben si addice al Trionfo.  Il carro e’ tirato da parecchi uomini mediante grosse funi.

In oltre, e’ ormai certo che ogni ceglise dovunque si trovi nel giorno della festa celebra e si stringe come figlio alla Madonna di Buterrito.

 

 

MADONNA DI BUTERRITO

(Brief Story)

In the year 726, Byzantine emperor Leon III Isauric, ordered a ferocious destruction of all sacred icons of Jesus and the Blessed Mary.

The St. Basil friars attempted and successfully saved as many icons as they possibly could and in many cases jeopardizing their own lives, by secretly transporting them from the Orient to the East. The friars that journeyed successfully to our area found refuge in caves along the road from Ceglie to Valenzano, precisely behind where today the cemetery is located, known as contrada (area) di Buterrito. In those caves they found cover, safety and a place where they could continue to venerate the icons they brought and the new ones they painted applying the same style and technique.

During the IX century, destruction of all sacred icons (iconoclasty) ceased. This allowed the friars to come out of the caves and to venerate openly and to start building monasteries in which they relocated all their beautiful and sacred work. Unfortunately some could not be moved because the images had been painted on the cave’s rocky walls. Therefore they were left as proof that in time, those caves for decades were prayer locales and places of refuge for entire friar communities.

The legend tells us of a group of youngsters playing in the area descended in one of the many caves in the area, and were attracted by a beautiful image that had been painted on the limestone wall. The news of the finding quickly spread through the townspeople who imagined a miracle and promised her eternal faith and devotion. The cult continued to be venerated within the cave for a long time, but apparently it was getting harder to continue because the cave could not accommodate the ever growing faithful populace.

Ideas and suggestions on how to improve the situation started to circulate among the Cegliesi and it was happening approximately a couple of centuries ago, the time when also the concept to relocate cemeteries with its own chapels away from churches became reality. The selected area was in the proximity of the old path that united Ceglie del Campo to Valenzano. It’s possible that the town’s leaders together with church leaders cooperated on this dual project, therefore the idea came to fruition and a chapel was built above the grotto where the icon of the Madonna was first discovered. The effigy was removed in block from the cave’s wall and relocated in the chapel, and it came to be known and celebrated as “Madonna di Buterrito.”  Ever since “an inextinguishable votive lamp is kept lit in the sacred shrine”.

In fact the original holy celebrations of the Madonna occurred on September 10. This time of the year it was a very busy time for the Cegliesi farmers. It was almonds harvest time. People were too preoccupied with the task at hand, and being that they shouldered most of the cost for the festivities a compromise was reached to move back the celebrations to the third Sunday of October.

The solemnity of the festivities grew yearly. The ideation of the “Triumphal Cart” became reality in 1860, which would be used to triumphantly transport the Madonna from the chapel at Buterrito to S. Maria del Campo church at the center of town. Within the lower part of the cart, which is richly adorned for the occasion, sits an entire symphonic band that plays during the procession and on the higher section is a shrine where the statue of the Virgin is placed so to project its triumphant aspect. The cart is pulled with heavy ropes by the multitude of faithful.

Furthermore, it is duly noted that wherever a Cegliese finds him/her self on that particular Sunday, surely he/she celebrates and gives homage to the “Madonna di Buterrito”.